A ciascuno il suo

fc150e2e389cf619136e1c2ccdf20cfdIl libro di Sciascia A ciascuno il suo non è un romanzo giallo, lo dice l’autore, lo hanno sottolineato molti critici e altrettanti colleghi dello scrittore siciliano. Sciascia rompe gli schemi del giallo perché “si prende cura dei vivi”, di chi resta, sopravvissuti ed assassini. Il delitto e le indagini sono narrati quasi per caso, ma il mistero, quello che l’autore vuole davvero raccontare, sono i personaggi che popolano il libro. I siciliani che per dire le cose come stanno debbono essere pazzi dichiarati o vecchi eremiti, o il più delle volte dei “cretini”. Sia gli innocenti, che di fronte alla giustizia tremano, sia i colpevoli, che di fronte alla giustizia ridono. E questo mistero, questo strano meccanismo che rovescia il mondo, di cui si può parlare solo in una cantina buia, si chiama Mafia. Pochi libri parlano di Mafia come questo di Sciascia, e non è un caso che questa parola non venga mai pronunciata.

Lo strano eroe del romanzo, il professor Laurana, è costretto all’onestà dalla sua cultura, dalla letteratura, forza sommersa che spinge il professore verso la verità. Non può farne a meno, è un colto “cretino”, sfortunatamente non può girarsi dall’altra parte, non può fare il siciliano.

Non dirò altro perché “A ciascuno il suo”, a differenza di molti gialli, proprio perché un giallo non è, ha davvero un finale sorprendente, anzi sconvolgente.

Posso dirvi che il libro costringe ogni siciliano ad aver il coraggio di essere onesto.

Ogni italiano a non lasciare solo nessun siciliano che ha avuto il coraggio di essere onesto.

E insegna che un buon modo per allenare il coraggio e l’onestà è leggere un libro.

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