La grande occasione dei 5stelle

Iglesias vince in Spagna e si smarca da Beppe Grillo. Perché il codino dice di essere così diverso dal Beppe nazionale?

Oltre alle differenze sul piano culturale e professionale tra i due leader, ci sono quelle strutturali tra i due movimenti: quello guidato dal professore spagnolo è un partito con regole chiare e organigrammi definiti, quello fondato dal comico genovese un’associazione di cittadini che fino ad ora non è stata organizzata gerarchicamente.

17-giugno-2014Dico finora perché la riforma dei partiti voluta dal PD potrebbe essere un’opportunità proprio per il Movimento di Beppe Grillo. Non per il comico ligure ma per i militanti e i parlamentari pentastellati. Giunti a questo punto della loro storia, compiere il grande passo appare naturale, in più la proposta di legge uscita dalla direzione del partito democratico metterebbe i partiti nelle mani dei giudici, garantendo una sana democrazia interna e un controllo maggiore sull’utilizzo dei finanziamenti pubblici e privati. Il Movimento maturerebbe normalizzando le gerarchie interne, già presenti ma articolate in modo caotico e mai del tutto condivise. Dietro alle persone con mandato operativo ci sarebbe sempre un voto democratico non una consultazione concessa dal leader o dal direttorio. Non solo, l’utilizzo del mezzo informatico, riducendo l’orizzonte politico dal Paese al partito, potrebbe davvero incrementare la democrazia interna senza rendere instabile e facilmente manovrabile la base votante.

È normale che le prime dichiarazioni dei parlamentari grillini siano poco accomodanti (per usare un eufemismo) verso la proposta di legge, ma gioverebbe una riflessione più ponderata prima di perdere anche questa battaglia: in gioco c’è la sopravvivenza politica del movimento e un partito da 7/8 milioni di voti non può morire per paura di crescere o di cambiare la leadership, sarebbe un minus democratico negativo per tutti.

Grillo e Casaleggio, padri fondatori del Movimento e grandi limiti dello stesso, dovrebbero cedere l’autorità finora esercitata e lasciare la guida politica della loro creatura.

Per crescere il figlio deve lasciare la casa paterna, e il padre come ultimo dovere verso il figlio deve lasciarlo andare. Sapranno farlo anche nella famiglia a 5stelle?

Stiamo a vedere…

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